Gregg Popovich: "Grato a Leonard, ma bisogna andare avanti"

Non sembra esserci risentimento nelle parole dell'allenatore degli Spurs, Gregg Popovich, nel commentare il concretizzarsi del divorzio con il numero 2:

"Sono stati fatti tentativi per cercare di capire quale sarebbe stata la soluzione migliore, abbiamo parlato per tutta l'estate, ed è emerso che uno scambio sarebbe stata la via da seguire. A questo punto, il mio interesse è di non guardare al passato. Sono soltanto concentrato su DeMar e Jakob, e come integrarli al meglio, sono molto emozionato di avere questi ragazzi con noi. Sono grato a Kawhi per quanto fatto in passato, dove è stato un professionista esemplare e ci ha aiutato a vincere il quinto titolo, ma per tutti è meglio cambiare pagina."

Ora la strada per gli Spurs si fa piena di insidie. San Antonio, costretta a scambiare un giocatore a causa della sua infelicità per la prima volta nell'era Popovich (Aldrige lo scorso anno aveva richiesto uno scambio, ma grazie all'allenatore di origine serba il rapporto fu ricucito), ha perso la sua maggiore garanzia per un futuro competitivo senza la necessità di dover passare da periodi di ricostruzione. DeRozan, pur essendo un All Star, non è apparso un profilo capace di tenere a galla una franchigia da solo, alla luce del suo valore nei playoff, assolutamente ridicolo (in senso negativo). Rimane un giocatore di qualità, e pur non essendo un fit ideale con L-Train (troppi tiri dal mid-range per i due), ed essendo inferiore a Leonard sotto ogni aspetto, permette di cadere temporaneamente in piedi. Può darsi che il sistema dei neroargento possa migliorare ulteriormente un giocatore che ha fatto del duro lavoro una costante della sua carriera: ma difficilmente l'ex Raptors potrà tenere a galla i texani per molto, considerando anche l'avanzare dell'età per Aldridge. Il futuro dei San Antonio Spurs appare più incerto che mai.