#NBADraft: cinque giocatori nascosti da scoprire

In un draft ricco di talento, giocatori potenzialmente molto intriganti si celano oltre le prime dieci scelte.
23.06.2018 18:35 di  Paolo Terrasi  Twitter:    vedi letture
#NBADraft: cinque giocatori nascosti da scoprire

Dopo aver visto le prime dieci chiamate, il Draft NBA riserva molte possibili sorprese e grandi talenti nelle altre 50 posizioni. Vediamo insieme che punti di forza hanno, ma anche perché non sono finite in Lottery. 

14 DENVER NUGGETS – Michael Porter Jr. (F – Missouri)
Perché sì: Scelto alla fine della Lottery, Porter è stato a lungo un candidato per la prima posizione assoluta. Un grande talento, in possesso di un "telaio" alla Kevin Durant: un 3, con la stazza da 4, con un ottimo trattamento di palla, realizzatore di qualità, ed un movimento di piedi da clinic continuo, capace di ottimi istinti difensivi. Ma, come gli altri giocatori di questo articolo, non è tutto oro quello che luccica. 
Perché no: Il paragone con Durant continua anche in negativo: il suo fisico è decisamente leggero per la sua stazza, rendendolo un bersaglio facile per le sportellate degli avversari, ma ciò che preoccupa maggiormente è la sua salute: i suoi problemi alla schiena ne hanno limitato la stagione ad una manciata di minuti, ed il rischio che possa saltare la sua prima stagione NBA (se non di più) sono elevati.
Fit: Denver tuttavia può permettersi di aspettarlo, avendo deciso di prendere una scommessa che può pagare alti dividendi in un roster che non ha bisogno del suo impatto immediato per competere. 

18 SAN ANTONIO SPURS – Lonnie Walker (SG – Miami)
Perché si: 
La possibilità di Steal, quando si ha a che fare con gli Spurs, è spesso alta, ed i neroargento rischiano di aver fatto nuovamente centro. Walker è un freak fisico-atletico, con grandi margini di miglioramentento ed una ottima capacità di crearsi tiri, sia dal palleggio che in ricezione dal blocco. Il tutto, in uno dei contesti migliori per un giocatore per crescere. 
Perché no: i margini di miglioramento sono ampi, ma devono essere presi tutti per colmare diverse lacune. Decision-making da migliorare, alla pari del suo tiro (troppo "di striscia") e delle sue capacità difensive. 
Fit: Se tutto va bene, l'accoppiata con Murray rischia di essere pericolosa su entrambi i lati del campo: in una lega dove è quasi un requisito obbligatorio la capacità di poter cambiare, un grande pregio per gli Spurs. 

27 BOSTON CELTICS – Robert Williams (C – Texas A&M)
Perché si
: Fisicamente esplosivo come pochi per la sua stazza, il talento è indiscusso. Previsto i Lottery lo scorso anno prima che si decidesse di ritirarsi dal draft, Williams possiede delle discrete mani, ed ha la rapidità e le capacità difensive per poter cambiare anche sui "piccoli" avversari. Potenzialmente, il nuovo Clint Capela.
Perché no: Non è uno scorer in modo continuo, e mentre il suo talento non si discute, la mentalità si. In questo caso è finito nel posto giusto,  sperando che il buongiorno non si veda dal mattino...
Fit: Brad Stevens si è ritrovato tra le mani, se gestito bene, un lungo capace di integrarsi alla perfezione col QI di Horford e destinato a diventare il bersaglio preferito dei lob di Kyrie Irving. 

29 BROOKLYN NETS – Dzanan Musa (SF – Cedevita)
Perché si
: Miglior Europeo dopo Doncic, come lo Sloveno gioca ad alti livelli già da quando aveva 16 anni. E' dotato di una capacità realizzativa tra le migliori in assolute del draft, ed il suo fisico ed il suo QI cestistico sono di quelli importanti, a soli 19 anni. Si trova al suo meglio nei momenti importanti, ed è un difensore più che accettabile rispetto alle sue grandi doti realizzative. 
Perché no: A differenza dell'ex Real, il carattere è di quelli tipicamente slavi, molto difficile, caldo, e potrebbe litigare con i suoi stessi compagni con facilità. L'atletismo è nella media, ed il fisico è decisamente gracile per la sua posizione in NBA; pur essendo uno scorer di alto livello, le sue percentuali sono decisamente da limare.
Fit: A Brooklyn aspettano con calma il 2019, dove lo spazio salariale promette grandi colpi: nel frattempo, un altro anno in europa potrebbe fare molto bene al talento bosniaco. 

48 MINNESOTA TIMBERWOLVES – Keita Bates-Diop (SF – Ohio State)
Perché sì: 
Versatile, mobile, prolifico, capace di difendere, e bene, su chiunque. La base promette decisamente meglio della posizione di scelta (veniva dato alla 30)
Perché no: Poco continuo, la scelta di tiro tende a lasciare desiderare, ed è il secondo giocatore più anziano del draft: il tempo per migliorare ed il potenziale sono decisamente inferiori a quelli dei suoi compagni di draft class
Fit: un buon difensore nelle mani di Thibodeau è sempre un bello spettacolo, e coach Thibs potrebbe far rigare dritto Diop facendolo rendere al meglio.