Avellino, manca il salto di qualità. E l’era Sacripanti è al capolinea

La stagione degli irpini si è chiusa con un'altra delusione, l'eliminazione nei quarti con Trento
20.05.2018 17:27 di Fabio Cavagnera Twitter:    vedi letture
Avellino, manca il salto di qualità. E l’era Sacripanti è al capolinea
© foto di Facebook Avellino

Deludente. Si può definire solamente così l’annata della Sidigas Avellino. Gi irpini erano partiti con l’ambizione di fare quell’ultimo (ma molto difficile) passo: dopo due anni di cocenti eliminazioni in semifinale, la squadra di Sacripanti voleva finalmente volare in finale scudetto per provare a giocarsi il titolo. Le premesse sembravano buone, con alcune conferme dalla passata stagione e l’arrivo di giocatori di livello, per competere con Milano e Venezia (le due favorite designate). Il verdetto del campo, invece, è stato diverso, con una serie di delusioni, fino alla chiusura di ieri della stagione.

Fuori nei quarti in Coppa Italia, nei gironi di Champions League e nei quarti anche nei playoff, contro una Trento apparsa alla portata degli irpini, ma decisamente più concreta e sul pezzo, quando si è trattato di giocare i momenti decisivi delle partite, più lucida in attacco e più dura in difesa. Il tutto nonostante la società avesse fatto uno sforzo alla vigilia dei playoff, inserendo due elementi come Patrick Auda e Alex Renfroe per dare ulteriori rotazioni e talento ai biancoverdi. Ma i risultati non si fanno solamente sommando il talento e, così, sono emersi i problemi palesati tutto l’anno. 

La Scandone non è riuscita a fare il salto di qualità, per diventare da buona a grande squadra ed ora si è probabilmente chiusa un’era ad Avellino. Le decisioni verranno prese nei prossimi giorni, lasciando passare l’adrenalina del post partita, ma l’avventura di Pino Sacripanti sulla panchina irpina pare giunta al capolinea. Già da tempo si parla di un cambio in panchina, con il nome di Max Menetti come possibile successore (ma la partita è decisamente aperta), così come anche nella squadra potrebbero partire alcuni veterani. Sempre a caccia di quell’ultimo e maledetto passo.