Tante conferme e grinta da vendere: Venezia vuole tornare campione

Conosciamo meglio le altre 15 squadre di Serie A: la preview dei lagunari
19.08.2018 16:07 di  Ennio Terrasi Borghesan  Twitter:    vedi letture
MarQuez Haynes (Venezia)
MarQuez Haynes (Venezia)
© foto di Foto FIBA

Squadra che non rivince si cambia… poco. Potrebbe riassumersi in questa frase l’estate dell’Umana Reyer Venezia, reduce da una stagione comunque storica -con il primo successo in campo internazionale con la vittoria della FIBA Europe Cup- ma dal finale deludente: fuori subito in Coppa Italia contro la squadra poi vincitrice, Torino; fuori in semifinale playoff nonostante la testa di serie numero 1 a fine regular season contro quella Trento domata poco meno di 12 mesi prima.

Per dare la caccia al secondo scudetto negli ultimi tre anni, la Reyer ha deciso di ripartire dai suoi punti fermi: coach De Raffaele in primis, Austin Daye e MarQuez Haynes in secundis, oltre alla base italiana formata da De Nicolao, Tonut e Biligha, e al riscatto definitivo di Bruno Cerella. Sono rimaste altre pedine importanti come Mitchell Watt e l’eroe dello scudetto 2017 Michael Bramos, con il reparto stranieri che è stato integrato dai ritorni di Julyan Stone e del ceco Kyzlink (quest’ultimo, però, dovrebbe giocare prevalentemente in Champions League) e dall’arrivo dell’ex Torino Deron Washington, a rinforzare una panchina che per profondità può rivaleggiare con quella di Milano.

Questo perché anche le aggiunte italiane sono di indubbia affidabilità e esperienza sul suolo italico: in Laguna sono infatti arrivati Valerio Mazzola, sempre da Torino, e Marco Giuri da Brindisi. Per roster, solo Venezia può avvicinarsi ai livelli di profondità di Milano: questo farà sì che la Reyer possa puntare con decisione al doppio trionfo soltanto sfiorato nel 2017, quando prima dello storico scudetto gli orogranata si fermarono in Final Four di Champions.

Riuscirà Venezia a tornare quantomeno in Finale? Molto dipenderà dal suo nucleo americano e sopratutto dalla sua capacità di giocare di squadra: nei momenti topici della scorsa stagione, ad esempio, a mancare sotto quest’aspetto era stato proprio quel Daye che tanto aveva impressionato sin dal suo arrivo in maglia Reyer. È però fuor di dubbio che, sulla carta, Venezia a oggi rappresenta il principale ostacolo per Milano sulla strada per lo storico back-to-back.