Che rissa allo Staples: lungo stop in vista per Rondo, CP3 e Ingram

Una rissa da Far West. La partita d’esordio di LeBron James allo Staples Center con la maglia dei Los Angeles Lakers è passata in secondo piano, dopo i pugni volati nel corso del quarto periodo, con il match in grande equilibrio a quattro minuti dalla fine. Tutto è nato da una spinta di Brandon Ingram ad Harden, dopo un fallo fischiato al giocatore gialloviola, ma il vero epicentro del match di pugilato arriva qualche secondo dopo: Chris Paul mette un dito nell’occhio a Rajon Rondo, che risponde con un sinistro al volto. Raggiunge i contendenti anche Ingram, che sferra un pugno in faccia a CP3.

Serve LBJ per trattenere il giocatore dei Rockets ed evitare la situazione possa ancor più degenerare, mentre i compagni di squadra e Melo trattengono (a fatica) Ingram. Ovviamente i tre giocatori sono stati espulsi ed ora arriverà quasi certamente una lunga squalifica per tutti. L’NBA, infatti, su questo tema non è mai stata tenera, perché (giustamente) la violenza non può e non deve entrare sul parquet, anche per non perdere quella credibilità ottenuta nel corso degli anni e non diventare un esempio negativo per chi segue le partite, in particolare i tifosi più piccoli. 

Ma cosa è successo veramente sul parquet californiano? Secondo Paul, la mega rissa è nata da uno sputo di Rondo nei suoi confronti, ma il playmaker dei Lakers ha negato con forza questa ricostruzione ed anche la società californiana, dopo aver rivisto i filmati, ha deciso di difendere il proprio giocatore. Ci sarebbero stati problemi anche fuori dal parquet, tra le famiglie di Rondo e CP3. Intanto, Lonzo Ball vede il lato positivo di questo brutto spettacolo, dal punto di vista personale: “Se ci sarà una lunga squalifica per Rondo, io sono pronto a giocare da titolare”.