Oladipo sarà ad Orlando ma non giocherà, mentre Hayward...

Continuano i forfait per il torneo NBA ad Orlando: dall'assenza annunciata dell'All Star dei Pacers alla permanenza "con data di scadenza" del numero 20
04.07.2020 16:58 di Paolo Terrasi Twitter:    vedi letture
Oladipo sarà ad Orlando ma non giocherà, mentre Hayward...

La notizia era nell’aria già da qualche settimana, ed era già stata fatta intuire dal diretto interessato qualche giorno fa. Ora è arrivata anche la conferma ufficiale: Victor Oladipo ha deciso di non scendere in campo alla ripartenza della stagione a Disney World con gli Indiana Pacers: troppo alto il rischio di ricadute dopo aver già accumulato un anno di inattività, interrotto solo i primi dello scorso Febbraio. Ad annunciare la scelta è stato lo stesso giocatore a The Athletic: “Voglio davvero giocare, e da agonista e compagno di squadra questa decisione mi distrugge” ha detto. “Sento di essere a ottimo punto con la mia riabilitazione, avvicinandomi sempre di più al 100%. Ma con tutte le variabili che ci sono, da come riuscirò a ricostruire il carico di lavoro per giocare cinque contro cinque al rischio di infortuni muscolari che potrebbero ritardare la mia riabilitazione, oltre che l’insicurezza della situazione nella bolla, non riesco mentalmente a sentirmi a mio agio a giocare. Devo usare la testa: la mia decisione non è stata semplice, ma penso davvero che la scelta giusta sia quella di continuare a lavorare sul percorso che sto facendo e farmi trovare completamente in salute per il 2020-21”. L'All Star sarà comunque ad Orlando, dove inciterà i compagni e proseguirà il percorso di riabilitazione. 

Chi invece ci sarà in campo è Gordon Hayward, ma con un asterisco: il giocatore dei Boston Celtics ha reso noto che a Settembre lascerà la bolla di Orlando per la nascita del figlio. “Quando succederà, io sarò con mia moglie” ha detto Hayward senza giri di parole. “La decisione è semplice: sono stato presente alla nascita di tutte le mie figlie, ci sono cose più importanti nella vita. So che la NBA ha un protocollo per eventualità come questa, perciò spero di riuscire a osservare la quarantena e i test nelle tempistiche giuste per poter tornare in tempo con i miei compagni di squadra”. Il protocollo prevede che se un giocatore autorizzato lascia la bolla per meno di sette giorni e risulta negativo per ogni giorno passato fuori, al suo ritorno debba osservare solo quattro giorni di quarantena. Per quelli non autorizzati, invece, i giorni minimi da osservare sono dieci. In una situazione simile si trova anche Mike Conley degli Utah Jazz, la cui nascita del figlio è prevista per il prossimo 27 agosto.